LA Tartrà piemontese è un antipasto tipico della tradizione, un flan o budino salato a base di uova, cipolla, latte e aromi vari, tipico della cucina di campagna e, in particolare, delle Langhe e del Monferrato.
Questo mese l’appuntamento con la rubrica de l‘Italia nel Piatto cade di domenica, così ho pensato di indulgere nella preparazione di un antipasto che prelude ad un pranzo degno dei giorni di festa.
Esistono diverse teorie circa la nascita del nome “tartrà”: c’è chi sostiene che l’origine sia spagnola, da tarta, che significa torta o sformato circolare. Altri invece sostengono che derivi dal francese “tarte”, torta. In questo caso, avrebbe più senso proprio per la vicinanza del Piemonte con la Francia e l’influenza gastronomica che da sempre esiste tra questi due territori. Altri ancora sostengono che il nome riporterebbe al popolo dei tartari, come testimonianza delle loro barbarie medioevali.
Il termine rimanda comunque alla forma attuale che somiglia ad una piccola torta.

Le sue origini sono quindi molto antiche. Si parla addirittura di un periodo, intorno al Seicento, in cui questo piatto veniva preparato con una ricetta dolce-salata, molto simile a quella che conosciamo oggi.
Come tutte le ricette della tradizione, anche quella della tartrà avrà avuto origine in un tempo in cui ci si doveva arrangiare con i pochi ingredienti che si aveva a disposizione: il latte delle proprie bestie, le uova delle proprie galline, le erbe aromatiche dell’orto. Ma pare che, nelle cascine dei contadini, il budino non avesse l’aspetto a cui siamo abituati oggi, dal momento che veniva cotto all’interno dei paioli e non negli stampi, perciò l’etimologia della tartrà rimane pressoché un mistero.
Il gastronomo Gianluigi Bera così la definisce: “Si tratta di un delicatissimo e poetico budino salato a base di latte, uova ed erbe aromatiche, una ricetta squisitamente contadina, mutata però dalla cucina dei signori, ed adattata alle modeste risorse del popolo”.
Al giorno d’oggi è poco conosciuto e servito soprattutto nei ristoranti di cucina tipica piemontese come antipasto semplice ma elegante e raffinato. Cotto in stampini monoporzione, servito poi con una bagna cauda tiepida, con una semplice insalata fresca, verdure trifolate, funghi porcini, o una fonduta al Raschera DOP.

Io ho preferito servirlo accompagnato da una semplice insalatina fresca, essendo un antipasto preludio di altre portate per non appesantire e dare leggerezza. Il composto è molto semplice, ma molto ricco.
Quando l’ho presentato come piatto unico, cuocendolo in stampini un po’ più grandi, l’ho servito con una salsa al parmigiano che lo arricchisce ulteriormente richiamando il formaggio all’interno o una salsa alle acciughe stile bagna cauda. Davvero versatile e molto gustoso.
Storia e informazioni da Destinazione Monferrato.
INGREDIENTI
ISTRUZIONI

Queste le altre ricette delle colleghe da tutta Italia:
Liguria: Buridda di molluschi con riso
Lombardia: Charlotte di mele alla milanese
Trentino-Alto Adige: Sformato di formaggio in monoporzione
Veneto: Timballo di riso e radicchio rosso di Treviso e Verona
Friuli-Venezia Giulia: Sformato di polenta, verze e Montasio
Emilia-Romagna: Pasticcio di maccheroni alla ferrarese
Toscana. Bomba di riso della Lunigiana
Umbria: Parmigiana di cipolle di Cannara
Marche: Vincisgrassi, il timballo marchigiano
Lazio: Sformatino di cassola
Abruzzo: Sformato di ortaggi misti del Fucino
Molise: Timballo di cicorie
Campania: Coppola di Garibaldi
Puglia: Sformato di carciofi e patate alla brindisina
Basilicata: Sformatini di borragine con salsa di caciocavallo
Calabria: Risu chjinu
Sicilia: Timballo di Pasta con Cavolfiore Viola Siciliano
Sardegna: Sformato rustico alla sarda
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20 comments
Una proposta molto interessante delicata ed aromatica, che non conoscevo
grazie Manu
Ilaria, questa tua torta-budino salata, mi piace tantissimo e mi piace assai anche il nome! Bravissima!
Baci
Mary
Non ne avevo mai sentito parlare, deve essere molto buono, immagino un sapore tipo quello del soufflè al formaggio. La cucina povera che diventa raffinata, mi piace!! ciao buona domenica
In realtà è più delicato del soufflé al formaggio. La differenza la fanno le erbe aromatiche. Ma è delizioso.
Ecco come con semplici ingredienti si riesce a creare un antipasto ricercato!
[…] Piemonte: Tartrà piemontese […]
Non conoscevo questo piatto, mi sembra che abbia un sapore molto delicato e la cottura a bagnomaria lo renderà ancora più piacevole , va provato!
E’ ottimo, la differenza la fanno le erbe aromatiche che vanno ben dosate. Provalo e fammi sapere 🙂
Non conoscevo questa ricetta. Deve essere buonissimo questo budino e mi stuzzica tanto l’idea di accostarlo alla salsa di acciughe.
Non ho ancora provato, ma sicuramente starà benissimo visto che nasce in accostamento alla bagna cauda. Se lo provi fammi sapere.
Davvero squisito questo budino!
Sicuramente un piatto che proverò, mi ha intrigato parecchio! Adoro le erbe aromatiche tutte!
A un certo punto nella preparazione è citata la farina, che manca dall’elenco dell’ingredienti, ma non è fornito il quantitativo. Quindi?
Me la sono persa, grazie alle vostre segnalazioni ho rimediato. Ci vuole 1 cucchiaio di farina o maizena
Ho appena letto la ricetta che trovo veramente stuzzicante….negli ingredienti la quantità di farina non è indicata mentre nelle istruzioni la si menziona…ci vuole? non ci vuole? Se ci vuole quanta?
Grazie
Ho appena letto la ricetta che trovo veramente stuzzicante….negli ingredienti la quantità di farina non è indicata mentre nelle istruzioni la si menziona…ci vuole? non ci vuole? Se ci vuole quanta?
Grazie
Me la sono persa, ho rimediato. 1 cucchiaio di farina o maizena
Una ricetta che mi ispira moltissimo!
Non ho trovato però nella lista degli ingredienti la dose della farina.
Cortesemente può indicarmi la quantità?
Molte grazie
Ha ragione, me la sono persa, rimedio subito. Comunque 1 cucchiaio di farina o maizena
Che sfizioso!
Dev’essere buonissimo con la bagna cauda!
Elisa