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Il Milano-Torino, MiTo: storia di un cocktail tutto italiano

by Ilaria Talimani Luglio 4, 2017
written by Ilaria Talimani Luglio 4, 2017
8,7K
 

Il Milano-Torino o MiTo, cocktail dal nome evocativo, rappresenta molto di più di una semplice bevanda, è specchio di un’Italia, ancora giovane nazione, di due città fondamentali per la storia del nostro paese e che all’Unità dell’Italia stessa, hanno fortemente contribuito.
Nasce agli albori della miscelazione italiana, circa nella seconda metà del 1800.
La sua storia comincia quando nel 1786 Antonio Benedetto Carpano, nella sua bottega sotto i portici di Piazza castello a Torino, dopo anni di tentativi riesce finalmente a realizzare la miscela perfetta da un infuso di erbe a cui aggiunge un goccio di vino bianco, nasce così il Vermouth o Vermut.

Foto da Mole24.it

 

Ma in realtà Vermouth non fu subito il suo nome, questo liquore si diffuse inizialmente con il nome di “Punt & Mes”, chiamato così da un agente di borsa, che “habitué” della Bottega Carpano, nel 1870 durante un’accesa conversazione con altri colleghi su alcune azioni cresciute di un punto e mezzo, ordinò il solito Carpano corretto con una mezza dose di china, utilizzando appunto l’espressione dialettale “Punt e Mes”. Essendo poco prima di pranzo nacque così l’aperitivo perfetto. Oltre alla nuova denominazione, si aggiunse anche la curiosa abitudine dei frequentatori della bottega Carpano a ordinare il Punt e Mes con un gesto: il cliente sollevava un pollice (un Punt) e poi tracciava,  con la mano tesa, una linea orizzontale nell’aria (Mes).
Il Vermouth diviene così non solo l’aperitivo per eccellenza ma anche il simbolo di Torino.
 
Milano però non resta indietro, e Campari, che si era recato in Piemonte per imparare la distillazione dei liquori, crea insieme al figlio, nel 1860, il Bitter, da una miscela di 60 ingredienti partendo da un infuso di erbe aromatiche e frutti in alcol e acqua. Nel suo bar “Il Camparino” in Galleria, lancia un nuovo aperitivo amaro, antagonista del Vermouth, il Bitter Campari.
Vermouth e Campari diventano così gli alcolici più diffusi del periodo e dalla loro unione nasce il cocktail più conosciuto e consumato in tutti i bar della giovane Italia: il Milano – Torino.

Le due città si fondono in un bicchiere creando l’equilibrio perfetto. I richiami dolci del vermouth rosso bilanciano i sentori amari del Campari, e lo spicchio di arancia, dolce e amaro insieme da il tocco finale.

La fama e la richiesta di questo Aperitivo è durata a lungo, o almeno fino all’avvento dell’Americano nei primi del Novecento, che prevedeva l’aggiunta della soda rendendo quindi il drink più leggero e gradito. Il MiTo quindi viene modificato e sostituito nella preferenze degli italiani, per poi ricomparire in tempi recenti grazie dal recupero del vintage.


Il MiTo è il patriarca di tutta una generazione di aperitivi, o come sono definiti secondo la classifica, Pre Dinner, ovvero drink adatti a stimolare l’appetito. E’ il padre indiscusso dell’Americano e quindi della sua ancora più famosa variante, il Negroni.
La storia del MiTo non può prescindere infatti da quella di questi due ancor più famosi cocktail, ed è per questo che insieme a Milena che ci racconta la storia dell’ Americano e Giulia, ovviamente quella del Negroni, abbiamo voluto raffigurarli in un “ritratto di famiglia” molto esplicativo, gentilmente fornitoci da Dani Pensacuoca.

Con la storia del  MiTo partecipo, insieme alle colleghe,  come completamento dell’articolo principale della giornata nazionale dell’aperitivo sul Calendario del Cibo Italiano.

E’ un drink di facile preparazione: si versano gli ingredienti direttamente nel bicchiere, si mescola, si aggiungono tre cubetti di ghiaccio e una fetta di arancia (una volta si usava solo la scorza) ed è pronto per essere gustato

Bicchiere: tumbler o old fashioned (da riporre in freezer un paio di ore prima)

Ingredienti:

3cl (1 Oz) di Vermouth rosso (o Punt & Mes)

3cl (1 Oz) di Bitter Campari

Fetta di arancia

Ghiaccio

Preparazione:

Riporre il bicchiere nel freezer qualche ora prima. Riempirlo di ghiaccio ed eventualmente versare l’acqua in eccesso se necessario.
Versare il Vermouth, poi il Campari mescolare con uno stir, aggiungete una fettina di arancia e salute!
Ho servito il cocktail con dei crostini di carne salada, pecorino a scaglie e leggermente condita con un poco di olio extravergine di oliva e pepe.

Accompagnamento:
Secondo i consigli della mitica Greta, lo stuzzichino ideale come accompagnamento può essere: un carpaccio di manzo accompagnato da una salsa acida, dei formaggio affumicati, oppure ancora un’idea golosa e molto scenografica, che purtroppo non sono riuscita a realizzare, ovvero dei cestino di tagliatelle con una salsa di cacio e pepe.
 

 

calendariococktail
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Ilaria Talimani

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7 comments

Ale Luglio 4, 2017 - 10:43 am

Questo mi ispira davvero un sacco, devo proprio provarlo! COMPLIMENTI ILA

Reply
Anisja Luglio 4, 2017 - 5:55 pm

Estasiata, vista l'ora potrei prepararmene uno ….

Reply
Scelgo un libro con la pancia piena Luglio 4, 2017 - 6:28 pm

Ilaria tutto perfetto e ottimo! Fossi li mi farei proprio un bel bicchierino in tua compagnia. Non preoccuparti per fortuna sono logorroica solo quando scrivo ma ci sto lavorando su! A parte gli scherzi come ti avevo detto le tue foto mi piacciono molto e si respira l'aria giusta per questo MiTo. La prossima volta, io ti faccio il gelato e tu mi sintetizza i papiri che scrivo… e già sto commento è troppo lungo!!! 🙂 un saluto! Spero di provarlo presto, gli ingredienti per farlo direi di averli!!!

Reply
Prelibata Percorsinelgusto Luglio 4, 2017 - 8:07 pm

Questa è una scoperta..non lo conoscevo e mi è piaciuto molto conoscerne la storia, saprò che cosa raccontare e che cosa prendere alla prossima occasione 😉

Reply
Giulietta | Alterkitchen Luglio 4, 2017 - 8:11 pm

Alla fine hai ceduto al crostino di carne salada.. oh, sarà semplice, ma secondo me è estremamente efficace!
Il tuo Mi-To ha veramente il colore perfetto, rubino, intenso.. una meraviglia!
Chissà se prossimamente non arriverà anche qualcosa per arricchirlo 😉

Reply
Katia Zanghì Luglio 4, 2017 - 8:30 pm

Ilaria, mi è piaciuto parecchio leggere la storia del tuo Mito. Devo essere sincera, non lo conoscevo. Dovrò presto correre ai ripari e prepararmelo.

Reply
Cindystar Luglio 4, 2017 - 9:02 pm

Non posso fingere e dire che ne vorrei un bel bicchiere perchè ahimè, non amo il Campari. Però ho assaporato la storia e voglio che quando ci riincontreremo ci prepariamo quei cestini di tagliatelle cacio&pepe… che stanno sicuramente bene anche con lo Spritz! :-)))

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