Inventati più di un secolo fa, i Baci di Dama rappresentano i biscotti più romantici della storia piemontese: due piccoli frollini tondi, che si baciano l’un l’altro, uniti nell’abbraccio da uno strato di puro cioccolato fondente.
Storia e leggenda, come sempre, si fondono circa l’origine della loro creazione: immaginate di entrare nelle cucine ottocentesche della lussuosa residenza sabauda e di trovarvi di fronte al cuoco di Casa Savoia che, cimentandosi tra i fornelli, tiene per le mani un delizioso impasto, intento a soddisfare le richieste più esigenti di Re Vittorio Emanuele II.
È così, infatti, che nascono, secondo la leggenda, gli ormai celebri dolcetti piemontesi che, una volta ottenuta l’approvazione da parte del sovrano, cominciarono a essere esportati e serviti sulle tavole dei commensali reali di tutta Italia, e più in generale, d’ Europa.
Nella realtà, i Baci di Dama sono originari della città di Tortona, comune piemontese in provincia di Alessandria.
Essendo composti da due parti di morbida pasta frolla, la forma dei due biscotti rotondi ricorda un bacio sensuale tra due giovani innamorati. Altre interpretazioni, invece, suggerirebbero che il nome derivi dal fatto che il loro aspetto rammenti le labbra di una fanciulla nel dolce intento di dare un bacio: da qui, appunto, “Bacio di dama”.
Originariamente i baci di dama erano preparati con le nocciole, abbondanti e disponibili, che successivamente vennero sostituite con le mandorle e poi la farina di mandorle, prendendo il nome di “baci dorati” e arrivando così fino a noi.

Per l’appuntamento con l’Italia nel piatto di questo mese occorreva ricreare una ricetta tradizionale in versione vegana, e così ho pensato di preparare queste piccoli gioielli, che rappresentano un classico della pasticceria tradizionale italiana, non solo piemontese.
La versione vegana di questa specialità richiede alcune modifiche tecniche per preservare la consistenza e il sapore autentico, senza l’uso di ingredienti di origine animale.
Per la preparazione dei Baci di Dama vegani, è fondamentale sostituire il burro tradizionale con un grasso vegetale, come olio di semi delicato o il burro di cocco o una margarina vegetale di alta qualità, che garantiscano friabilità e morbidezza. La farina di nocciole o mandorle deve essere di buona qualità, preferibilmente tostata, per intensificare il sapore. Oppure si possono utilizzare le nocciole IGP tostate e tritate finemente. Lo zucchero può essere sostituito con zucchero di canna integrale o zucchero di cocco, per un profilo aromatico più complesso.
Ho deciso di spingermi un pochino oltre la mera sostituzione degli ingredienti vegani, puntando ad un aspetto più grezzo ma dal gusto più deciso utilizzando farina di farro integrale (con un tipico profumo distintivo che ricorda la nocciola) , la farina di nocciole (tornando così all’origine), olio di arachidi (che trovo molto più delicato e meno “unto” della margarina vegetale o peggio ancora di un burro di soia) e zucchero di cocco anch’esso integrale, che sprigiona note di caramello con un retrogusto di malto.

Per la farcitura, ho utilizzato cioccolato fondente vegano, con almeno il 70% di cacao, fuso e raffreddato leggermente. Ovviamente è importante che il cioccolato sia di buona qualità.
Per un tocco “più piemontese” consiglio di aggiungere al cioccolato un cucchiaio di crema di nocciole 100%, che aumenta la cremosità della farcia ed esalta il gusto aromatico e intenso della nocciola tostata.
Questa versione vegana mantiene le caratteristiche sensoriali della ricetta tradizionale, e garantisce una friabilità equilibrata e un sapore ricco di nocciola e cioccolato. Ma con un gusto è più deciso e marcato, con note intense di malto e caramello.
Per la ricetta ho preso ispirazione da qui
100g farina di farro integrale 70g farina di nocciole tostata (o nocciole tostate e tritate finemente) opp farina di mandorle opp 50-50 70g olio di arachide (o cocco, riso o altro delicato) 40g zucchero di cocco integrale 2g cremor tartaro o lievito per dolci 25g cioccolato fondente 70% vegan 1 cucchiaio di crema di nocciole 100% opzionale) 1. La farina integrale di farro richiede più idratazione quindi a seconda di quella che userete aumentate o diminuite la quantità di olio.
2. L'impasto va fatto riposare in frigorifero il più a lungo possibile, io ho fatto un passaggio anche con le palline già formate.
3. L'aggiunta della crema di nocciole aumenta il gusto della farcitura, se l'avete vi suggerisco di provare.INGREDIENTI
ISTRUZIONI
NOTE
Queste le altre ricette vegane dalle regioni d’Italia

Liguria: Farinata di ceci
Lombardia: Riso e latte vegetale con castagne
Trentino-Alto Adige: Torta Sacher … vegana
Friuli Venezia Giulia: La gubana friulana in versione vegana
Veneto: La trippa alla veneta vegana, con i funghi
Emilia-Romagna: Ragù alla bolognese, ma vegano
Toscana. Asparagi alla fiorentina in versione vegana
Umbria: Crostata di farro vegana alle albicocche
Marche: Olive ascolane in versione vegan
Lazio: Cacio e pepe vegana
Abruzzo: Crostata di Scrucchiata, in versione vegana
Campania: Migliaccio napoletano vegano
Puglia: Pasticciotto salentino vegano
Basilicata: Sugo di seppia finta “la seccia aggabbt”
Calabria: Pitticelle di fiori di zucca vegane
Sicilia: Pesto di Fave
Sardegna: Minestrone di Viscido
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10 comments
[…] Piemonte: Baci di dama in versione vegana […]
Dei baci di dama golosissimi, lo farina di farro penso che sia perfetta per questi impasti
Un abbraccio
Essendo integrale ho dovuto aumentare la parte grassa, ma ha avuto un’ottima resa davvero. E poi adoro il retrogusto di nocciola/melassa.
Sono bellissimi e perfetti Ilaria! Mi salvo la ricetta!
Baci,
Mary
Fammi sapere poi se l’hai provata!.
Semplicemente irresistibili, mmmmm….ne ruberei volentieri un paio! Io i baci di dama li adoro letteralmente!
Mi fa piacere che ti siano piaciuti. In generale anche io adoro i dolcetti piccoli e questi sono davvero golosi
eh si, immagino siano buonissimi!!!!
Sono bellissimi! Mi piace molto questa tua versione vegana con le nocciole e farina integrale. Complimenti davvero!
Devono essere buonissimi! La farina di farro devo dire che è un’ottima scelta!
elisa